IL NOSTRO 1927. Ferraris “espelle” il compagno di squadra Canestrelli

Cesare Carpi

DOMENICA 20 MARZO 1927. La Fortitudo combatte con orgoglio, ma è sconfitta 3-2 a Roma dal Milan nell’ultima giornata del Girone B della Divisione Nazionale. I rossoneri, allenati dall’inglese Herbert Burgess, futuro allenatore della Roma (tra il 1929 e il 1932), si garantiscono così l’accesso alla fase finale del campionato, valevole per lo scudetto. Il match, in programma alle 15 allo Stadio Nazionale (antenato dell’odierno Flaminio), è preceduto due ore prima dal derby del campionato riserve tra Fortitudo e Lazio, vinto dai rossoblù di Borgo per 4-1.

Il caso, Canestrelli espulso da Attilio Ferraris

Per quanto riguarda la sfida più attesa, nel primo tempo domina la Fortitudo, che gioca a favore di vento ed è fermata dalle prodezze del 20enne portiere rossonero Giuseppe Carmignato, non impeccabile però in occasione dei gol incassati. Il Milan passa inizialmente in vantaggio con l’austriaco Ostromann, ma viene rimontato dalle reti di Cappa e Puerari. All’inizio del secondo tempo gli ospiti, più sicuri in fase difensiva, riescono a portare a casa il successo grazie ai gol di Santagostino e Savelli.

Fortitudo Milan

Fortitudo e Milan schierate il 20 marzo 1927

Trascorsi pochi minuti nella ripresa avviene un fatto quasi unico: il nervosissimo Fernando Canestrelli, ala della Fortitudo, viene allontanato dal terreno di gioco dal proprio capitano Attilio Ferraris (nella foto iniziale in alto), che preferisce giocare in dieci uomini piuttosto che avere in campo un compagno così fuori giri. L’episodio è certo perché raccontato da diversi quotidiani dell’epoca: «È necessario far notare – scrive “L’Impero” – che la Fortitudo ha terminato l’incontro in dieci uomini perché Canestrelli, in vena di fare le bizze, è stato, poco dopo iniziato il secondo tempo, giustamente allontanato dal capitano Ferraris. Canestrelli, in una lotta così importante, ha dimostrato di possedere poco senso di responsabilità».

Buona la prova dell’attaccante ungherese Boros, reduce da un campionato deludente e in procinto di lasciare la Capitale a fine stagione. Un po’ troppo falloso il gioco di Bianchi e incerto, su due gol, il portiere Vittori. Ancora in chiaroscuro la prestazione di Ferraris IV. Pesano, tra i romani, le assenze di Ghisi, rimpiazzato da Zamporlini, e Sbrana. 

Ferraris Canestrelli

Un ritaglio dell’Impero del 20 marzo 1927

UNA DOPPIETTA DI HEGER NON BASTA ALL’ALBA
A Modena l’Alba mette in campo orgoglio e tecnica, ma non va oltre il pareggio per 2-2 e retrocede così anch’essa, come la Fortitudo, in Prima Divisione. La formazione capitolina mostra ancora una volta un gioco bello e articolato, ma è imprecisa e sfortunata in fase conclusiva. Ottima la prova degli albini Degni ed Heger, anche in copertura. L’attaccante ungherese porta in vantaggio l’Alba al 10’ con una fiondata dopo un’azione personale in velocità e poco più tardi Jacoponi sfiora il raddoppio. Il Modena pareggia al 40’: Povero arriva sul fondo e crossa in mezzo per Breviglieri abile nell’appoggiare in rete approfittando della disattenzione dei difensori albini. I romani, dopo il gol, protestano con l’arbitro sostenendo che il pallone abbia oltrepassato la linea bianca prima dell’assist decisivo.

I VERDETTI DELLA PRIMA FASE DEL CAMPIONATO
Ad inizio ripresa l’Alba sfiora il nuovo vantaggio: il giovane Mazzi supera il portiere Policaro e calcia a rete, ma il terzino modenese Barbieri salva prodigiosamente a porta vuota. Al 54’ sono invece gli emiliani a passare in vantaggio su calcio di punizione: la conclusione di Mazzoni, dal limite dell’area, è talmente potente da piegare le mani del portiere Ballante. Il destino vuole che il 19enne autore del raddoppio modenese vesta la maglia della Roma nove anni più tardi, segnando un gol decisivo in un derby del 1937.

Al 61’ l’arbitro Turra annulla un gol per fuorigioco all’Alba che trova comunque il pareggio al 77’ grazie nuovamente a Heger: l’ungherese, alla prima e unica doppietta stagionale, è  bravissimo a sfuggire alla marcatura dei terzini emiliani e a trafiggere il portiere Policaro con un tiro preciso. La buona prestazione è un amaro conforto per l’Alba, che retrocede in Prima Divisione proprio all’ultima giornata. Peraltro neanche un successo a Modena sarebbe stato sufficiente ai romani a causa della vittoria del Brescia, sul Casale, per 3-1.

Oltre ad Alba e Fortitudo scendono in Prima Divisione anche Napoli e Cremonese. Lo scudetto invece sarà conteso, nel girone finale, tra Juventus, Torino, Inter, Milan, Genoa e Bologna. 

IL ROMAN BATTE IL PALERMO PER FORFAIT
In Prima Divisione il Roman vince a tavolino l’ultima partita, da calendario in casa del Palermo, a causa dell’abbandono del torneo da parte dei siciliani, maturato già da alcuni mesi. I giallorossi chiudono il campionato al penultimo posto, salvandosi comunque dalla retrocessione. Devono però ancora giocare una partita, contro la Bagnolese, sospesa il 6 marzo per impraticabilità del campo. Nel campionato riserve, oltre al già ricordato 4-1 della Fortitudo sulla Lazio, c’è da segnalare il successo per 4-0 dell’U.S. Romana sul Vittoria.

ANCORA DIBATTITO SULLA “QUESTIONE ROMANA”
Sul quotidiano “L’Impero” in edicola il 20 marzo 1927 si continua a parlare della “questione romana” e della necessità di ripescare nel massimo campionato le formazioni del centro-sud retrocesse (Alba, Fortitudo e Napoli) per far sì che accumulino esperienza utile a fronteggiare meglio le squadre del Nord. «La nostra tesi non danneggia nessuno – spiega il giornale capitolino – ed offre la possibilità a squadre in via di formazione di migliorare il loro giuoco per reggere degnamente il confronto con le maggiori squadre del Nord. Contrariamente le retrocedende subirebbero un grave colpo, vedendo irreparabilmente frustrato ogni loro sforzo. […] Senza un’esperienza e senza l’abitudine ai grandi incontri non era possibile alle squadre centromeridionali di ben figurare. Guardi ad esempio l’Alba, che è la squadra più organica e che ha indubbiamente ottenuto dei significativi successi: presenta attualmente delle manchevolezze. Se questa squadra rimarrà in Divisione Nazionale stia certo che non sarà seconda a nessuno. Così dicasi per le altre. Ma se voi volete gettarle in divisione inferiore, sia per la mancanza di mezzi finanziari, sia per lo scoramento, i progressi ottenuti sino ad ora, verrebbero irrimediabilmente perduti».

FORTITUDO-MILAN 2-3
Reti: 6’ Ostromann (M), 24’ Cappa (F), 31’ Puerari (F), 52’ Santagostino (M), 57’ Savelli (M).
Fortitudo: Vittori; De Micheli, Corbjons; Sansoni III, Ferraris IV, Zamporlini;  Puerari, Boros, Bianchi I, Cappa, Canestrelli. All. King.
Milan: Carmignato; Barzan, Schienoni; Marchi, Pomi, Hajos; Cevenini V, Santagostino, Ostromann, Savelli, Pasqualetto. All. Burgess.
Arbitro: Lenti di Genova.
Note: pochi minuti dopo l’inizio della ripresa la Fortitudo resta in dieci uomini per l’allontanamento di Canestrelli deciso dal suo capitano Ferraris IV.

MODENA-ALBA AUDACE 2-2
Reti: 10’ Heger (A), 40’ Breviglieri I (M), 54’ Mazzoni (M), 77’ Heger (A).
Modena: Policaro; Boni, Barbieri; Dugoni, Alice, Pedrazzi; Breviglieri I, Manzotti I, Hellinger, Mazzoni, Povero. All. Forlivesi.
Alba Audace: Ballante; Berti I, Mattei I; Rovida, Degni, Delle Fratte; Ziroli, Heger, Galluzzi, Jacoponi, Mazzi. All. Piselli.
Arbitro: Turra di Padova.

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