GIOVEDÌ 23 GIUGNO 1927. Esce il primo numero del giornale romano “Il Tifone”, settimanale umoristico-sportivo, fondato e diretto da Enrico Santamaria ed Ennio Viero. Il numero d’esordio va in edicola con una vignetta del patron giallorosso Italo Foschi in prima pagina, recante il simbolo della “Sportiva Roma” (non l’attuale, ma uno recante la Lupa e il fascio). Viero riassume la novità con una battuta pungente: «I colori di Roma sono stati levati dai trams e dati ai giocatori della nuova Associazione. Prima stavano in mezzo alla strada. Speriamo che non ce li rimettano».
Quarantuno anni più tardi, sulla Strenna dei Romanisti 1968, lo stesso Ennio Viero celebrerà la nascita dell’A.S. Roma con maggiore passione rispetto a quanto scritto nel 1927: «Ricordo, a proposito della fusione che avrebbe portato alla Roma, le aspettative dei tifosi, i pareri favorevoli e quelli discordi, le reazioni dei dirigenti delle società che stavano per scomparire, fagocitate dal nuovo sodalizio, la decisione ferma, tenace, risoluta dell’ideatore della fusione che fu Italo Foschi, segretario federale dell’Urbe, innamorato della sua città di adozione, innamorato del giuoco del calcio, animato dalla grande speranza di dotare Roma di una squadra che fosse capace di mantenersi sullo stesso livello delle più celebrate del Nord».
A Roma intanto si sparge la voce, alimentata da un giornale capitolino, della possibile cessione di Attilio Ferraris alla Juventus, che da tempo corteggia il centromediano della Fortitudo e futuro capitano della A.S.Roma. Foschi però si affretta a smentire la notizia diffondendo un comunicato stampa che sarà pubblicato il giorno successivo dal “Messaggero”.
Nella foto in alto: Italo Foschi, presidente e fondatore della Associazione Sportiva Roma.