Ecco i 6 Roma-Inter che non potrò mai dimenticare

Le partite della Roma contro l’Inter mi sono sempre piaciute. Più di quelle contro il Milan, anche se non c’è un motivo particolare, visto che di batoste contro i nerazzurri ne abbiamo prese parecchie. Ecco i 6 Roma-Inter che, per un motivo o per un altro, non potrò mai dimenticare.

17 febbraio 1991: Roma-Inter 1-1: (67′ Berti, 81′ Rizzitelli) 
Questa partita ha un significato molto particolare per me. Intanto perché si tratta del primo Roma-Inter visto allo stadio. Ricordo che con la mia classe, la III D, riuscimmo ad andare, grazie all’interessamento del mio papà, in Tribuna Tevere gratis. Era una di quelle iniziative che la società faceva con le scuole per riempire la tribuna laterale. Ai tempi frequentavo la terza media e nonostante avessi 38 dicembre, non rinunciai alla partita. Era da poco morto il Presidente Dino Viola. Segnarono Berti e Rizzitelli. Poi ricordo che Zenga fece il fenomeno e il giorno dopo prese 9 in pagella. Tornammo a casa in sei in macchina, la cosa più divertente del pomeriggio.

22 maggio 1991 Roma-Inter 1-0: (81′ Rizzitelli)
Qualche mese dopo la sfida di campionato, arrivò una delle vittorie più amare. Un gol di Rizzitelli non bastò per ribaltare il 2-0 dell’andata e dopo quella del 1984, sotto il cielo di Roma ci sfuggì un’altra importantissima coppa. Ricordo la coreografia meravigliosa della curva sud e il palo scheggiato da Rizzi-gol nel primo tempo. E  non posso dimenticare che in quella partita il Tedesco giocò in non perfette condizioni fisiche. Una delle più brutte serate da giovane tifoso che io ricordi. La Rai produsse un documentario su quella serata: Alè oh oh – Roma-Inter tra i tifosi. Un reportage oggi davvero prezioso e storico per gli appassionati di dinamiche ultras. Potete trovarlo facilmente in rete.

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La sud in occasione della finale di Coppa Uefa del 1991

3 maggio 1999: Roma-Inter 4-5 (16′ Ronaldo, 21′ Zamorano, 25′  Totti (R), 34′ Zamorano, 47′ Paulo Sergio, 48′ Delvecchio, 55′ Ronaldo, 78′ Di Francesco, 87′ Simeone)
Saltiamo qualche anno e arriviamo a una delle partite più assurde che io abbia mai visto dal vivo. Un 4-5 pirotecnico in cui quasi ci rimisi in fegato. Era la pazza Roma di Zeman, ma sopratutto in campo c’era lui, il Fenomeno, che nell’occasione ce ne fece 3. Una saetta, un giocatore straordinario. Questa è la partita che viene ricordata come l’ammutinamento di Aldair verso Zeman, per una serie di questioni tattiche che conoscete meglio di me. Io molto più semplicemente penso che non ci capimmo nulla e che Ronaldo è stato un campione assoluto. Ah, in campo c’era anche Roberto Baggio. Questo per dirvi la qualità  del nostro campionato di 15 anni fa, tra due squadre che veleggiavano dal quarto posto in giù.

12 settembre 1999: Roma-Inter 0-0
Da un punto di vista calcistico questa partita non ha niente da ricordare, ma per chi frequenta la sud è una notte storica. Quella sera il Cucs lasciò il timone della curva in favore dei nuovi Asromaultras, gruppo oggi sciolto. Nelle settimane successive ci furono tantissime polemiche (la maggior parte gonfiate ad arte dai giornali) sul cambio della guardia, un fenomeno che in una curva può avvenire. Io ero presente. Di solito seguivo la partita sempre nella parte bassa centrale, ma quella volta ero salito in un altro settore più in alto perché avevo partecipato con degli amici alla precedente trasferta di Piacenza e avevo piacere di seguirla con loro. Non vi nascondo che vedere il Cucs abbandonare la parte centrale mi fece davvero effetto. Dopo la partita avevo appuntamento con degli amici di Milano conosciuti in vacanza, e scesi a Roma per l’occasione, che mi chiesero per quale motivo la sud quella sera non tifò.

9 maggio 2007: Roma-Inter 6-2 (1′ Totti, 5′ De Rossi, 16′ Perrotta, 20′ Crespo, 30′ Mancini, 54′ Panucci, 56′ Crespo, 89′ Panucci) 
Non l’abbiamo alzata quel giorno, ma quella Coppa Italia l’abbiamo vinta grazie a questo roboante 6-2. L’Inter aveva appena vinto lo scudetto, ma la Roma era diventata una grande squadra e ci teneva a dimostrarlo a quelli che per i successivi 3 anni sarebbero diventati gli avversari da battere. Allo stadio non c’era molta gente perché la Lega decise di giocare alle 18.00 in un giorno feriale, incomprensibile. Bastarono pochi minuti per capire che avremmo portato a casa la vittoria. Ricordo che nonostante il 6-2 vissi la partita di ritorno con un’ansia d’altri tempi. Poi finalmente il gol liberazione di Perrotta.

6-2

27 marzo 2010: Roma-Inter 2-1 (16′ De Rossi, 65′ Milito, 72′ Toni)
Una delle più grandi illusioni di tutta la mia carriera di tifoso. Credevo che quel gol di Toni, arrivato al termine di una sfida di una intensità straordinaria, ci avrebbe regalato lo scudetto. Eravamo a meno uno, ma avevamo messo la freccia, era fatta. Poi, come tradizione vuole, riuscimmo a buttare tutto un mese dopo contro la Sampdoria. Ancora non ci posso pensare. Soprattutto non posso pensare a quel palo di Milito al 95′ quando per la prima volta nella mia vita sentii una fitta la petto e un dolore al braccio. Credo di esserci andato davvero vicino. Ma la Roma è anche questo.

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