Il nostro 1927. La Roma punta all’ammissione nel massimo campionato

Roma 1927

VENERDÌ 19 AGOSTO 1927. Convocato per giovedì 25 agosto alle 15, presso la sede della Federcalcio di via Manzoni 4 a Bologna, il direttorio federale che deve, tra le altre cose, organizzare la stagione calcistica 1927-28. La riunione risulterà decisiva per l’ammissione della Roma nel massimo campionato, la Divisione Nazionale, soprattutto grazie al posto liberatosi per la fusione tra Andrea Doria e Sampierdarenese, che hanno dato vita a La Dominante. Al direttorio sono ammessi, su richiesta, anche i rappresentanti dei club che vogliano presenziare.

L’ABILE AZIONE DIPLOMATICA DI FOSCHI
È accertato che il presidente giallorosso Italo Foschi, nel corso delle settimane successive alla fondazione della Roma, abbia svolto un’abile azione “diplomatica” per convincere i vertici della Federcalcio ad ammettere il suo club nella Divisione Nazionale.

La Roma, effettivamente, aveva tutti i titoli per essere ammessa nel massimo campionato in virtù del fatto che le sue “progenitrici” Alba e Fortitudo, se ancora in vita, avrebbero avuto diritto, come Napoli e Cremonese, ad ambire al posto vacante in Divisione Nazionale.

FESTA PER DELLE VEDOVE E POWOLNY
Nella giornata odierna compiono gli anni i calciatori Pietro Delle Vedove e Anton Powolny. Delle Vedove, centrocampista di 24 anni della Cremonese, diventerà un calciatore della Roma nella prima stagione della Serie A a girone unico, nel 1929-30. Al suo attivo soltanto 6 presenze in campionato e un’espulsione rimediata in un match perso 2-0 con la Pro Vercelli, il 17 novembre 1929.

Powolny, attaccante austriaco di 28 anni, oltre ad aver affrontato l’Alba nel 1926-27 con la maglia dell’Inter, era nella formazione dell’Attila che ha sfidato la neonata Roma in amichevole, per due volte il 23 e 24 luglio 1927.

Nella foto principale: Leandro Arpinati, presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio chiamata a decidere il 25 agosto 1927 se ammettere o meno la Roma nel massimo campionato.

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