IL NOSTRO 1927. L’Alba all’assalto della porta di Mario Curti

Alba Alessandria

SABATO 2 APRILE 1927. È la vigilia dell’atteso incontro tra Alba e Alessandria di Coppa Coni. «Caratteristico il giuoco dell’Alessandria, basato su una tecnica redditizia, privo di scorrettezze – scrive quasi ammirato il quotidiano romano “L’Impero” – adopera il giuoco forte, proprio delle grandi squadre piemontesi, sempre ammirate per il coraggio e per la tenacia con cui combattono. Spostamenti veloci alle ali, prima linea vivace composta di tutti tiratori in porta. […] L’Alba dovrà con intelligenza frenare a tempo le incursioni avversarie perché l’Alessandria, una volta lanciata, non è squadra raggiungibile».

Tra i pali i grigi piemontesi hanno un portiere affidabile ed esperto, Mario Curti, due volte campione d’Italia con la Pro Vercelli nel 1921 e 1922: «L’atletico Curti – si legge su “L’Impero” – tornato in forma magnifica, è un difensore d’indiscusso valore, per abbatterlo occorre il tiratore in porta improvviso e potente».

L’ALBA RECUPERA L’UNGHERESE HEGER
Nell’Alba è probabile il recupero di Heger, convalescente da un infortunio a una gamba. Lo spostamento dell’ungherese in attacco, recentemente deciso dal trainer albino Pietro Piselli, sembra essere una mossa azzeccata, come sottolinea più di un giornale in virtù delle due doppiette consecutive, realizzate a Modena e a Livorno. Contro l’Alessandria la squadra romana si affiderà, secondo “L’Impero”, alla seguente formazione: Ballante; Mattei, Bianchi; Giannelli, Degni, Delle Fratte; Ziroli, Heger, Galluzzi, Jacoponi, Chini Ludueña (oppure Mazzi).

Trasferta a Modena per la Fortitudo, al debutto nella Coppa Coni 1927. La formazione emiliana ha chiuso al sesto posto il girone A della Divisione Nazionale affrontando due volte l’Alba: a Roma si è imposta 2-1 mentre a Modena, nell’ultima giornata del torneo, il match si è chiuso 2-2.

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