La sfida tra Roma e Lazio, chiusa 1-1 sul campo grazie ai gol di Romagnoli e Soulé, si è giocata anche sugli spalti, come è d’obbligo per ogni buon derby. La scenografia (impropriamente definita spesso coreografia) della Curva Sud ha fatto più di un richiamo alla storia della Roma e alla tradizione di romanità connaturata al club giallorosso, sin dalla sua fondazione. Al centro della curva romanista è stata esposta un’enorme immagine di Agostino Di Bartolomei con la mano sul cuore: “Ago”, cresciuto nel settore giovanile giallorosso e perno della squadra per tanti anni, fino al 1984, rappresenta tuttora la figura mitica del capitano della Roma, nato nella Capitale, a Tor Marancia, e profondamente tifoso della squadra della nostra città. Intorno a lui sono state riprodotte le maglie più belle e significative della storia della Roma mentre sotto è stata esposta la scritta “una città, una maglia“.
Sotto a Di Bartolomei sono raffigurati altri tre calciatori, che indossano le maglie delle tre squadre progenitrici dell’Associazione Sportiva Roma (Fortitudo, Roman e Alba), che si sono fuse tra loro per dare vita al club giallorosso nel 1927: il primo, con la maglia della Fortitudo, è il mitico mediano Attilio Ferraris (1904-1947), che al momento della fondazione è diventato anche il primo capitano della Roma, dall’alto della sua forza, della sua grinta e del suo essere già calciatore della nazionale italiana. Ferraris, romano di Rione Borgo, è entrato nel mito anche per la sua prematura scomparsa, a 43 anni, durante una partita di calcio tra vecchie glorie. Era conosciuto anche come Ferraris IV perché quarto di altrettanti fratelli calciatori, due dei quali (Paolo e Fausto) protagonisti nella stessa Fortitudo negli anni ’20. Nel 2013 è stato inserito nella Hall of fame della Roma.
Il secondo, al centro con la maglia giallorossa del Roman Football Club, è Giorgio Carpi (1909-1998), versatile mediano legatissimo alla Roma: Carpi non è annoverabile tra i più forti della storia giallorossa, ma è ricordato soprattutto perché nei suoi 12 anni di militanza da calciatore della Roma, tra il 1927 e il 1939, non ha mai voluto percepire un vero stipendio, ma solo rimborsi spese e premi partita. Appesi gli scarpini al chiodo, poi, è stato a lungo dirigente romanista, con diversi incarichi, ricoprendo anche la carica di allenatore in qualche partita. Carpi è inoltre figlio di Cesare Carpi, dirigente del Roman e agente di borsa tragicamente scomparso nell’aprile 1927, ma tra gli ideatori dell’Associazione Sportiva Roma con Italo Foschi. Il Roman inoltre assume un’importanza centrale nella nascita della Roma perché, tra le altre cose, ha dato alla nostra squadra la maglia e i colori giallorossi della Città Eterna. Carpi, nel 2016, è stato inserito nella Hall of fame della Roma.
Il terzo calciatore sotto a Di Bartolomei, sulla destra, è Giovanni Degni (1900-1975), che indossa la maglia biancoverde dell’Alba. Romano di San Paolo, Degni è cresciuto come attaccante nella Fortitudo, per poi passare nel 1921 all’Alba e trasformarsi nel 1926 in un eccellente e combattivo mediano. Al momento della fusione del suo club con Fortitudo e Roman per la nascita della Roma nel 1927, Degni diventa un cardine del centrocampo giallorosso, accanto ad Attilio Ferraris. Tifosissimo della nostra squadra per tutta la vita, tra il 1945 e il 1947 Degni è anche allenatore della Roma. Per tanti anni ha vissuto all’inizio della via Ostiense, vicino alla Piramide Cestia, dove gestiva un negozio di articoli sportivi.